Come diventare istruttore

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Fabio Giommi responsabile scientifico

e

Antonella Commellato direttrice del training

per Associazione Italiana per la Mindfulness

propongono

MINDFULNESS PROFESSIONAL TRAINING PER ISTRUTTORI  2024 – XIV EDIZIONE

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Corso di specializzazione per diventare istruttori di mindfulness-based interventions – MBP’s – (375 ore)
L’integrazione della consapevolezza in psicoterapia, in medicina e nei diversi contesti clinici, riabilitativi ed educativi.                                                                               Livello fondativo.

XIV EDIZIONE 2024
Ottobre 2024– Ottobre 2025

Responsabile scientifico:
Fabio Giommi

Direttrice del training:
Antonella Commellato

Percorso intensivo esperienziale e teorico, consistente di 2 ritiri “lunghi” (7 giorni) e di 3 ritiri “brevi” (4 giorni), più un WE lungo non residenziale.

Il corso AIM permette di ottenere un diploma di istruttore accreditato secondo i criteri e gli standard internazionali di rigore e qualità dell’International Integrity Network for the MBPs.
Questi standard sono il frutto dell’impegno congiunto dei principali e più autorevoli centri internazionali – accademici e privati – di formazione e ricerca nell’ambito della mindfulness.
I quali hanno costituito l’International Integrity Network for the MBPs per promuovere e garantire il rigore nella formazione degli istruttori e nella proposta dei protocolli.
In Europa l’International Integrity Network ha poi dato vita a EAMBA-European Association of Mindfulness-Based Approaches che ha la finalità di implementare
questi criteri di qualità attraverso i suoi associati.

AIM, la prima associazione dedicata alla mindfulness in Italia, nata nel 2005, è membro fondatore di EAMBA.
La costituzione di questo network internazionale è stata realizzata in questi ultimissimi anni a fronte della crescente popolarità e diffusione della mindfulness, che ha portato con sè,
come sempre accade in questi casi, anche il diffondersi di proposte prive di rigore: superficiali, banalizzanti, diluite, se non improvvisate.
Soprattutto incapaci di formare istruttori realmente in grado di condurre protocolli di mindfulness con efficacia trasformativa. Il Mindfulness Professional Training di AIM è stato il primo corso per istruttori a essere istituito in Italia, nel 2009, e in questi nove anni ha continuato a evolversi e perfezionarsi con la guida di Fabio Giommi e Antonella Commellato, e con il contributo di una faculty di docenti italiani e stranieri di alto profilo, in particolare attraverso un legame con il network britannico e il Centro per la mindfulness della Bangor University (Galles), il primo e storico centro universitario europeo per la mindfulness fondato già nel 2001 (e luogo d’origine dell’MBCT), che da ormai molti anni rappresenta la frontiera internazionale più avanzata di ricerca e sviluppo sulle modalità ottimali di formazione degli istruttori.

Il percorso formativo del Mindfulness Professional Training è di livello fondativo (foundational) e le sue finalità sono:
a) Mettere l’allievo concretamente in grado di condurre in modo adeguato un protocollo-mindfulness based attraverso una conoscenza esperienziale, vissuta, operativa
delle componenti fondamentali dei protocolli (a iniziare dal protocollo “matrice”dall’MBSR- Mindfulness Based Stress Reduction), ossia le pratiche di mindfulness e la loro conduzione,
la struttura visibile e quella profonda del protocollo, la gestione del gruppo.

b) Offrire un’esperienza personale di un percorso immersivo, continuativo,approfondito nel potere trasformativo della pratica di meditazione di consapevolezza, perché è solo e unicamente sulla base di una matura esperienza diretta che è poi possibile trasmettere ad altri: questa è una precondizione inaggirabile.Raggiunti i requisiti per diventare istruttore accreditato, è poi disponibile un percorso di formazione continua. Sarà possibile partecipare a formazioni avanzate intensive e residenziali

su programmi di mindfulness dedicati a temi e popolazioni specifiche, che richiedono per l’ammissione il requisito di essere già istruttori accreditati e di aver maturato sia esperienza di conduzione di gruppi che di approfondimenti della pratica di meditazione personale (ritiri).

AIM è impegnata a individuare e selezionare nel mondo i nuovi protocolli che giudichiamo come le esperienze più ricche e promettenti e a portarle in Italia attraverso la docenza degli autori stessi di questi protocolli.

Date delle sessioni nel 2024-2025

Primo modulo/ritiro:

30 ottobre - 06 novembre 2024

Secondo modulo/ritiro:

29 gennaio - 02 febbraio 2025

Terzo modulo/ritiro:

30 aprile - 04 maggio 2025

Quarto modulo/seminario non residenziale a Milano:

fine giugno  - inizio luglio 2025 weekend 3 giorni

Quinto modulo/ritiro:

24 settembre - 01 ottobre 2025

Sesto modulo/ritiro:

23-25 ottobre 2025






LA FINALITA’ FORMATIVA DEL TRAINING

La finalità di questo percorso è di offrire ai partecipanti una formazione di livello fondativo che – insieme ad altri requisiti descritti in seguito – dia loro le basi per iniziare a condurre protocolli mindfulness-based in modo adeguato.

La proposta formativa è quella di un corso di taglio soprattutto esperienziale (ma che non tralascia la cornice teorica) secondo un approccio corrispondente allo spirito e al senso originario di Jon Kabat-Zinn, nel suo pionieristico esperimento di applicazione della meditazione di consapevolezza ai contesti clinici e psicosociali attraverso la forma di un protocollo.

Il corso – tanto nelle modalità di applicazione della mindfulness, che nelle modalità di training – fa riferimento diretto sia alla “tradizione dell’MBSR” (Mindfulness Based Stress Reduction program) sia alla “tradizione dell’MBCT” (Mindfulness Based Cognitive Therapy).

La prima è quella di Jon Kabat -Zinn e del gruppo di istruttori che con lui hanno fondato e sviluppato dal 1979  l’esperienza dell’MBSR e dei training professionali presso il CFM – Center for Mindfulness alla Medical School dell’University of Massachusetts, USA.

La seconda è quella “britannica” di Mark Williams, John Teasdale, Zindel Segal, Rebecca Crane e altri che presso le Università di Oxford, Bangor, Cambridge hanno lavorato, ispirati da Kabat-Zinn, allo sviluppo di una variante più focalizzata sugli aspetti clinici della depressione e su altri disturbi psicopatologici a partire dalla fine degli anni ’90.

A ciò si aggiungono integrazioni significative con modalità e contenuti ideati e sviluppati appositamente per la specificità culturale del contesto europeo, italiano e ticinese, sulla base dell’esperienza maturata durante le prime sei edizioni; oltre naturalmente al fatto di utilizzare l’italiano come lingua del training con tutti i vantaggi di immediatezza e precisione espressiva di una lingua madre comune.

 

In generale oggi si tende spesso a utilizzare il termine MBIs, ossia Mindfulness-Based Interventions, che comprende i diversi protocolli.

Il training intende enfatizzare il fatto che – dal momento che gli MBIs sono prima di ogni altra cosa ed essenzialmente fondati su una pratica: la pratica di meditazione di consapevolezza – anche il processo di apprendimento della conduzione di protocolli è prima di tutto una questione di sperimentazione ed esperienza diretta. L’effettiva comprensione della teoria passa per la pratica personale.

Ciò che invece il corso si propone di evitare è il rischio di uno sbilanciamento su un versante formativo prevalentemente teorico – che in questo contesto finirebbe per equivalere ad astratto – secondo quelle modalità che spesso sono tipiche della formazione superiore intesa come mera sequenza di lezioni e seminari focalizzati su temi teorici specifici, separati e a sé stanti.

Questo il motivo della scelta, sin dalla prima edizione del 2009, di condurre tutto il Mindfulness Professional Training in modalità di ritiro di meditazione.

 

PER MAGGIORI DETTAGLI

Per dettagli su programma, obiettivi didattici, finalità di fondo, sedi e costi, e requisiti di ammissione scrivete per favore una mail indirizzata ad

aim.mindfulnessitalia@gmail.com

 

Sarà data precedenza, a parità di requisiti, all’ordine cronologico di presentazione della domanda.

 

L’INTENZIONE PROFONDA CHE SOTTENDE IL TRAINING

Insieme e oltre la finalità formativa, il corso ha un intenzione di fondo che si può descrivere come “trasformativa”: quella di portare ciascun partecipante alla comprensione diretta, profonda, in prima persona di come quella consapevolezza non-concettuale che chiamiamo “mindfulness” – insieme all’intuizione e all’esperienza interiore – siano una sorgente e una forma di conoscenza altrettanto cruciale e valida che la conoscenza oggettiva, scientifica, basata su evidenze empiriche.
Il training si propone di essere un contesto stimolante e rigoroso per sviluppare e integrare in ciascun partecipante queste due forme di conoscenza: quella che sorge dall’esperienza intuitiva personale e quella fondata sulla ricerca scientifica e la pratica empirica basata su evidenze. Tanto più efficaci quanto più complementari.